guarda che la tivù torna

February 5th, 2012

È da un paio di anni che non guardo più la televisione. Mi avevo trasferito in Olanda e l'appartamento in cui abitavo aveva un televisore. Ebbi a disposizione una trentina di canali, per lo più olandesi, di cui non capivo un tubo. All'inizio la guardavo un po', incuriosito. Ma presto scoprii che non c'era quasi niente che mi interessava. È duro reggere il confronto con la rete, che è interattiva, se tutto ciò che hai da proporre è un modo completamente passivo di seguire una trasmissione.

Poi c'è la questione di contenuti ovviamente. In rete decido io che cosa voglio vedere o leggere, e neanche sono costretto a presentarmi a una certa ora per non perdermi qualcosa di buono.

Quindi ero convinto, da anni, di aver superato la tivù. No grazie, non fa più per me. È stata bella nella mia infazia, ma bisogna passare ad altre cose. Invece in rete trovo contenuti molto più educativi tipo lezioni che mi possono insegnare un sacco di cose. Ne avrò viste migliaia ormai, su tecnologia, informatica, psicologia, politica, insomma su tutto.

Eppure ogni tanto mi ritrovo in circostanze diciamo meno istruttive. Si comincia da un filmato su youtube. Eh sì, bello questo. Ce ne sono di più? Ovviamente sì. E così mi scuoto qualche tempo in là. Sono passate un'ora o due e mi rendo conto che sono stato a navigare attraverso i filmati in continuazione perché più ne trovo più ce ne sono di simili.

Niente pubblicità e niente programmi mandati in onda senza consultarmi, però una somiglianza con la tivù c'è eccome. Un bello spreco di tempo, un modo di passare il tempo nell'illusoria consapevolezza che non ci si ferma qui: non bisogna perdersi il prossimo che sarà sicuramente imperdibile.

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