Archive for March, 2012

comincia la giornata da creatore

March 6th, 2012

Oggi niente battute (chiedo perdono). Voglio mettere in evidenza un'idea che ritengo molto importante.

La vita conosce i suoi sbalzi: di umore, di livelli di energia ecc. A volte siamo pieni di buona volontà, ma poi passa il momento, la vita va avanti e dimentichiamo quei bei propositi. Questo è un peccato, specialmente perché spesso ci vengono in mente proprio quando non riusciamo a farci niente, per esempio quando siamo in treno, quando dobbiamo studiare per un esame ecc. Se avessi il tempo lo farei proprio adesso, ma purtroppo...

Invece poi viviamo momenti in cui il tempo onestamente non ci manca, però non riusciamo a impiegarlo bene. Per i lavoratori questo tempo è senz'altro il fine settimana, quel weekend a cui stiamo pensando da martedì in poi, dico bene? :) Mi sono accorto che se prima del fine settimana so di avere vari compiti da svolgere riesco a farli e ad essere abbastanza efficace. Però se questo bisogno non c'è allora è per lo più tempo perso.

Si dice che quando c'è un compito da svolgere e c'è un periodo in cui bisogna svolgerlo, allora il compito tende ad assorbire tutto il tempo possibile. Detto in altre parole, se sai di dover fare qualcosa in poco tempo lo fai in fretta, perché non c'è tempo da perdere. Se invece hai a disposizione tutta la giornata non è che devi necessariamente cominciare subito, puoi benissimo farlo un po' più tardi. Lo riconosci questo ragionamento? Scommetto di sì.

Allora che fare? Ho cominciato col dire che a volte abbiamo tutti questi bei propositi, nevvero? Ecco, bisogna cominciare da questo. Ti svegli la mattina, è sabato, potresti fare qualcosa di utile però non c'è fretta. Invece fallo, fallo prima di fare altro, perché è quello che ti darà soddisfazione. L'altro giorno ho letto un articolo che parlava proprio di questo. Il punto è: comincia la giornata da creatore, non da consumatore. Quindi da agente, da quello che agisce, che ha la voglia di fare delle cose, non da quello che reagisce a ciò che la vita gli impone. Mi piace dirlo così, perché creare (va intenso in senso esteso) è cosa bella.

siamo seri per favore

March 5th, 2012

- ... dunque poi mi ha detto che non andava bene la minestra, c'avevo messo troppo sale e per di più...

- sssst zitto! Viene qualcuno...

- Chi è?

- Lo riconosco. È il lettore.

- Sicuro che sia lui?

- Assolutamente. Senti, gli giochiamo uno scherzo, ci stai?

- Volentieri, però come si fa se sta leggendo tutto quello che ci diciamo tra noi? Com'è possibile sorprenderlo, ingannarlo?

- Ti faccio vedere. Ecco, secondo me il lettore è una persona molto intelligente.

- Ehehe hai visto che faccia che ha fatto quando ha capito l'inganno. Bene, tocca a me. Dunque, secondo me il lettore è una persona seria e meritevole di rispetto per cui non si devono farle brutti scherzi.

- Mitico! Senti però, non è giusto. Qui ci stiamo divertendo a scapito di una persona che non fa male a nessuno, bisogna smetterla.

- Non ne posso più, mi fa male la pancia dal tanto ridere!

- Dimmi un po', dov'è finito il lettore?

- Hai ragione, è svanito. Che coglione però che si offende per così poco. Beh non importa. Stavo dicendo: la minestra non andava bene perch..

- Zitto! Vedo avvicinarsi un altro...

la fama

March 4th, 2012

- Dunque, lei è una persona celebre?

- Senz'altro.

- E in che modo si è guadagnato la sua fama?

- Sono una cantante di successo.

- Ah davvero? L'abbiamo magari vista in televisione? Oppure sentita alla radio?

- Ma certo che sì, ho avuto diverse hit nelle classifiche.

- Ce ne citerebbe qualcuna? I nostri ascoltatori saranno lieti di conoscere la sua musica.

- Il mio felice esordio anni fa è stato "Il tram che non va da nessuna parte. È rotto." Poi ho sbancato con "Nessuna marcia vuole farsi innestare" e quest'anno ho cantato "Attenzione: pressione d'olio troppo elevata".

- Percepisco un sottofondo diciamo meccanico.

- Davvero? Come mai?

- Lasciamo perdere.

twiteriamo dai

March 3rd, 2012

- Ma tu come hai fatto per diventare un twiterante famoso?

- Ti prego, sono un twiterato.

- Come letterato, ho capito. Ma come ci sei arrivato?

- Per prima cosa bisogna inventarsi un nome utente molto particolare. Attenzione però, non esagerare! Deve pur essere riconoscibile a chi ti segue, tipo italiano ma con un certo fascino. Quindi se ti chiami Roberto non ti iscrivere come Roberto45, fai invece Robertone o qualcosa del genere.

- Robertone13?

- Va beh: robertonismo.

- Ah sì, fa impressione.

- Pur sempre riconoscibile come Roberto, ma non è un nome di tutti i giorni. Invece non ti scegliere R0b3rt0n3 o quella roba lì, è da dilettante.

- Va bene, e poi?

- E poi devi affrontare il twiterare come una cosa da fare con molta disinvoltura, quasi con disprezzo. Quindi non ti mettere a twiterare tutto il giorno, scrivi un paio di pezzi al giorno e finiscila lì. Attenzione però, non scrivere in modo eccitato. Devi scrivere in modo che sembri che hai ben altro da fare, ma che stai twiterando così per dare un'informazione per puro quasi impegno morale. Tipo: se non postassi questo sareste messi male quindi lo faccio di malavoglia pur di salvarvi.

- Hai ragione, ho fatto caso a un atteggiamento così tra i più celebri twiterati. E basta questo?

- Infine c'è la cosa più importante. Devi sempre parlare degli argomenti più in voga. Se parli di cose del tutto sconosciute al pubblico è chiaro che non ti leggerà nessuno. Quindi, la disinvoltura serve per dire le stesse cose dette da tutti, però con un fascino in più. Per esempio, mettiamo che ci sia stato uno scandalo politico e qualcuno lo commenti dicendo "stessi ladri di sempre i nostri politici". Entri tu in scena e fai: "Però di ladri devi vedere gli imprenditori, loro sì che sanno fare."

- Tutto qui?

- Tutto qui.

vagabondando

March 2nd, 2012

- Pensi che siamo di nuovo intrappolati dentro a un racconto?

- Guarda dove siamo, questo maledetto deserto lo conosco a memoria. È quello scrittore da due soldi che ce ne sta giocando un'altra delle sue.

- Chi si crede di essere, Calvino?

- Almeno da Buzzati c'era quel castello, qui non c'è niente.

- Guarda che sta facendo nomi per far colpo sul lettore.

- Scommetto che presto nominerà perfino Pirandello.

- Ecco indovinato.

- Sono così stufo di essere la sua marionetta. Ehi, brutto bastardo, mi senti?

- Stai perdendo tempo. Non fa caso alle parolacce.

- Perché no?

- Si crede troppo bonario per questo.

- Che stravagante.

- Povero illuso, pensa di avere dei lettori, intanto scrive delle storielle sconnesse e prive di senso.

- Non si prende neanche la briga di darci dei nomi. Tu ne hai ricevuto uno?

- Macché, non mi chiamo in nessun modo, non posso neanche salutarti da persona civile.

- È così demoralizzante non possedere un nome. Manco si può essere sicuri che il lettore segua il dialogo facendo abbastanza attenzione per distinguere correttamente tra di noi.

- Già, potrebbe facilmente scambiarci l'uno per l'altro.

- Peggio ancora è che non farebbe nessuna differenza. Di fatto non sono del tutto sicuro se adesso stia parlando io oppure tu.