Archive for July, 2012

que faire en chine?

July 9th, 2012

- Dis-moi, qu'est-ce que tu veux faire en Chine ?

- Pourquoi la Chine ? Je n'y vais pas, moi.

- Si tu allait en Chine alors ?

- Écoute, je n'ai aucune envie d'aller en Chine, d'accord ? Arrête de me demander ça.

- Le Japon ?

- Non.

- Le Singapour ?

- Pas du tout.

- Limoges ?

- Oui.

- La Corée du Nord ?

- J'ai dit oui !

- Ah, très bien. Alors, tu veux visiter Pyongyang, la frontière du sud ?

- J'ai dit oui pour Limoges.

- Ah bon ? Et pourquoi ?

- Comment pourquoi ? Limoges c'est tout autre chose que ces pays d'Asie.

- Et qu'est-ce qu'il y a là-bas ?

- De tout: de la cuisine, de l'ambiance, des paysages.

- C'est évident donc. Ces choses n'existent qu'à Limoges.

- C'est exact.

- Et où se trouve Limoges ?

- Voyons, voyons.

- J'espère que c'est en Chine.

certi discorsi non si fanno

July 7th, 2012

Cari qui riuniti,

Mi tocca oggi parlarvi di un argomento ben preciso. Di un argomento serio. Di un argomento né frivolo né futile. Tocca a me dirvi che certi discorsi non si fanno. Certi discorsi destinati puramente a perdere tempo, a far sì che abbiano tutti l'impressione che sia stato detto qualcosa anche se nessuno sa dire che cosa fosse. In televisione questo avviene continuamente. Perché? Perché il pubblico è più ampio. Più è grande il pubblico più persone disponibili ci sono a fingere di ricordarsi quella cosa molto significativa appena successa. Dopotutto non si va in giro a fare lo scemo, almeno non volendo. Perciò resta a me dirvi che non si fa un discorso serioso che in realtà non contiene niente di preciso, nessun pensiero valendo la pena di rifletterci sopra. Questo non è soltanto inutile, non è soltanto tempo perso, ma è anche diseducativo. Perché la prossima volta incominciato un discorso uno scopre dopo due minuti che non sa assolutamente di che cosa si tratta. (Ammesso che si tratti di qualcosa, ma questo è un altro discorso.) Bene, che sia ben chiaro! Certi discorsi non si fanno. Questo è un punto fermo, non è questione né di moda né di gusto. È così, o meglio, così è!

nessun disturbo

July 6th, 2012

- Disturbo?

- Beh, se proprio deve.

- Allora?

- A dire il vero, sì, mi disturba. È che stavo pregando un po'.

- Niente di grave allora. Deve ricominciare da capo?

- No. Cioè, dipende. Se non le dispiace mi risulta leggermente scomodo discutere sulle regole.

- Perché? Non hanno senso?

- Certo che sì. Però quando uno le va a spiegare così.. come dire.. palesemente.

- Sembrano impressionare non più che il manuale di un'aspirapolvere?

- Che volgarità che si permette. Però sì. Ci vuole una certa raffinatezza.

- Dell'occulto?

- Sì, esatto! Dell'occulto, del mistico

- del vago, dell'opaco, dell'ostacolato...

- Ma smetta di fare sinonimi..

- chiarificanti?

- licenziosi! La fede è una cosa

- impegnativa?

- Sì. E pertanto bisogna

- lasciarsi andare?

- No, assolutamente no!

- al mistero dello spirito santo?

- Sì, questo assolutamente.

- E lo scopo qual è?

- Come sarebbe lo scopo? Certo è che certe cose non si fanno per guadagnarne, si fanno per puro impegno morale.

- Sì, però lo scopo?

- Lo scopo è quello di partecipare al mistero che ci avvolge tutti, che dal Signore fino alla pecora ci conduce tutti nella stessa direzione per il raggiungimento di

- Sì?

- Per il raggiungimento, ecco.

- Non starà delirando un po'?

- In effetti mi sento sfinito. Guardi come lei mi aizza.

j'adore l'autoroute

July 5th, 2012

- J'adore l'autoroute.

- Comment ça ?

- C'est si excitant.

- Mais c'est toujours la même chose.

- Pas du tout. Il y a des montées, des descentes, parfois deux voies ou trois.

- Beh oui, il arrive même qu'on trouve la police derrière nous.

- Exactement, ça augmente véritablement l'expérience.

- Tu trouves ? Tu t'es déja fait arrêter beaucoup de fois ?

- Je fais tout pour être arrêté, c'est si drôle. D'abord, il faut chercher le permis, puis il y a une petite conversation très sympa. Enfin, on va en prison.

- En prison ? Pour avoir fait quoi ? Une course sur l'autoroute ? Ce n'est pas grand chose.

- Et aussi pour avoir un peu fracassé la voiture du gendarme.

lettera agli ebrei

July 2nd, 2012

Cari Ebrei,

Vi scrivo in merito a una vicenda della massima importanza. Permettetemi di presentarmi. Mi chiamo Paolo e sono figlio ed erede del più grande imperatore del mondo, un tal Lucas, imperatore romano. Come risaputo, qui da noi c'è la guerra civile. La ribellione è arrivata quasi sotto le porte di Roma ormai ed io la vedo brutta.

Avendo saputo che voi Ebrei siete, come dire, bravi con il denaro, vorrei farvi una proposta che potrebbe portare grande beneficio sia a voi sia a me. Essendo le banche tutte nelle mani dei ribelli ormai, non c'è modo di fare un discreto prelievo in un qualche paradiso fiscale. Dato che non riesco ad accedere al mio conto in banca (che è di considerevole portata, mica devo aggiungere altro) vorrei pregarvi di inviarmi un vostro uomo fedele con non più di quattro sacchi d'oro in spalla (non esageriamo). Con quei soldi farò delle belle mazzette ai bancari e appena partito in camion con i miei quattromila sacchi ve ne farò avere quattrocento.

Vostro servitore fedele (mi hanno fatto scrivere questo, ma non credo sia vero),

Paolo